Sottrazione minori: facciamo chiarezza

Rimaniamo stupiti leggendo le assurde accuse alla Pdl a prima firma di Donatella Agostinelli del Movimento 5 Stelle, esposte dal blog del dottor Gianni Lannes, proposta che secondo l’autore renderebbe più facile la sottrazione dei minori dalle famiglie e si intersecherebbe con la discussione inerente le vaccinazioni.

Ci sarebbe da ridere se non stessimo parlando di cose molto serie. La proposta di legge infatti, frutto di una prolungata riflessione e discussione, nasce dopo aver più volte ricevuto delle segnalazioni per casi di cattiva gestione nei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare di minori ed agisce sì sull’articolo 403 del codice civile ma andando però nella direzione opposta a quanto scritto dall’articolo di Lannes.

Infatti si è ritenuto quantomai opportuno ed urgente intervenire per limitare i rischi e gli abusi riguardanti le sottrazioni di minori alle proprie famiglie andando ad arginare il fenomeno con un controllo più stringente del Pubblico Ministero presso il Tribunale dei minori, così evitando sottrazioni arbitrarie e superficiali che creano un danno enorme ai bambini ed alle loro famiglie.

La modifica in oggetto tutela il minore nella parte in cui obbliga i servizi sociali a comunicare il provvedimento di allontanamento (già preso) alla autorità giudiziaria entro 24 ore.
La modifica consente che dall’allontanamento non derivi per il minore un danno ulteriore dato dal protrarsi del tempo e consente al giudice di essere messo al corrente dello stesso in tempi celeri (adesso si sono verificati casi in cui il minore viene lasciato in istituti sine die). In secondo luogo comporta una più ridotta discrezionalità nella adozione del provvedimento, rispetto a quella attualmente emergente dal testo della disposizione vigente. Inoltre , la stessa proposta prevede che, ove possibile, il bambino sia collocato preferibilmente presso un parente entro il quarto grado e non presso una casa famiglia come appunto spesso accade.

Ciò in quanto, senza entrare nel merito di come siano gestite le case famiglia – andrebbe fatta una analisi caso per caso – è indubbiamente un vantaggio per il bambino che strappato ai genitori abbia la possibilità di mantenere almeno una minima continuità affettiva. Come presupposto applicativo nella proposta inoltre, si fa riferimento non più ai casi di abbandono morale e materiale (…o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere all’educazione di lui) perché tale inciso, non più al passo coi tempi, potrebbe costituire un elemento di discriminazione per le famiglie non abbienti.

Ci aspettiamo, quindi, che questo articolo, poiché crea inutili quanto infondati allarmismi, venga immediatamente corretto ristabilendo la verità tanto cara per altre questioni al giornalista Lannes.

L’autore poteva leggersi meglio la proposta e approfondirla con i proponenti, magari fornendo spunti per migliorarla, visto che l’intento degli stessi ed il senso della modifica vanno nella direzione di una maggiore tutela del minore, a quanto pare assolutamente condivisa dallo stesso, e non si lega assolutamente al Decreto Lorenzin.

–> deputati commissione Giustizia Movimento 5 Stelle

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