Vittime di reato, costituito tavolo di coordinamento dei servizi di assistenza

Costituire una reta integrata di servizi di assistenza per le vittime di reato. Questo l’obiettivo del protocollo siglato oggi pomeriggio nella Sala Loris D’Ambrosio del Ministero della Giustizia.

Il Tavolo di coordinamento costituito opererà allo scopo di migliorare il sistema di assistenza alle vittime oggi esistente mediante l’interazione tra le istituzioni, rappresentate dai Ministeri della Giustizia, dell’Interno e dalla Conferenza Stato-Regioni che siede presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, dalla Rete Dafne, associazione che riunisce soggetti pubblici e privati con specifiche professionalità, dall’accademia, rappresentata dall’Università Roma Tre e dall’avvocatura, rappresentata dal Consiglio Nazionale Forense.

La creazione di una rete integrata territoriale che coinvolga istituzioni con competenze specifiche, Forze dell’ordine, uffici giudiziari, avvocatura università e terzo settore, che sia presente in ogni regione con almeno una sede, e che consenta la presa in carico della vittima fin dal primo contatto con l’Autorità e il suo accompagnamento fino al momento della fase risarcitoria, la diffusione della consapevolezza e della conoscenza da parte di operatori e opinione pubblica dei diritti delle vittime. Questi alcuni degli obiettivi che il nuovo organismo si propone di raggiungere.

Sette gli aderenti che hanno sottoscritto l’atto: per il Ministero della Giustizia, il sottosegretario Vittorio Ferraresi, Giuseppe Corasaniti e Gemma Tuccillo, capi Dipartimento, rispettivamente, degli Affari di Giustizia e della Giustizia minorile e di comunità, Andrea Mascherin, presidente del Consiglio nazionale forense, Raffaele Cannizzaro, per il Ministero dell’Interno, Adriana Piccolo, per la Conferenza Stato-Regioni della Presidenza del Consiglio dei ministri, Luca Luparia per l’Università Roma Tre, e Marco Bouchard, presidente della Rete Dafne.

Il Sottosegretario Vittorio Ferraresi, chiudendo i lavori prima della firma, ha individuato le due funzioni del Tavolo di coordinamento, “termometro di ciò che avviene nella società per integrare gli interventi normativi a quello che effettivamente accade e impulso per innestare il lavoro che verrà fatto nelle riforme che sono in atto, come il Codice Rosso e la riforma del processo penale”

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