Otto anni fa la seconda scossa del terremoto in Emilia

Sono passati otto anni dal terremoto che cambiò per sempre le vite dei cittadini dell’Emilia-Romagna. Il 29 maggio 2012, alle nove del mattino, un’altra terribile e lunghissima scossa, la seconda dopo quella del 20 maggio, sconvolgeva ancora una volta le nostre vite, facendo 20 vittime e distruggendo in 18 secondi monumenti, municipi, ma soprattutto case.

28 persone decedute, 300 feriti, 60 comuni colpiti e 14 miliardi di euro di danni. Questo il drammatico bilancio del sisma, le cui ferite, ancora oggi, non si sono del tutto rimarginate. Oggi il mio pensiero va alle vittime, ai loro familiari e a tutti coloro che da allora si sono impegnati per riappropriarsi della quotidianità, ricucire il tessuto produttivo e ripristinare le attività economiche e commerciali.

Come se non bastasse, alla faticosa ricostruzione, mai veramente conclusa, si è aggiunta l’emergenza Covid, che ha colpito l’Emilia-Romagna con un’incidenza seconda solo a quella registrata in Lombardia. Ma gli emiliani sono un popolo operoso e forte e lo hanno dimostrato ancora una volta. A loro va tutta la mia vicinanza e il mio auspicio che questa terra possa tornare al più presto alla normalità che merita. L’attenzione e l’impegno alla ricostruzione devono restare in cima ai doveri delle istituzioni.

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